Test spettrale su foto frame scattata in Sardegna all’interno di un Nuraghe.
Alla prima osservazione appare un micro dettaglio anomalo rispetto all’intero panorama dell’immagine.
Durante il percorso del test emerge, con miglioramenti morfologici nella parte finale, una figura molto particolare.

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Alla prima osservazione appare un micro dettaglio anomalo rispetto all’intero panorama dell’immagine.
Come primo passo del test viene effettuato il ritaglio dell’anomalia interessata, per portarla al primo livello ed osservare se estranea o di appartenenza alle componenti rocciose del luogo. A seguire le elaborazioni con filtri e algoritmi di base in varie situazioni di Test, trattandosi di un soggetto presente già nello spettro del visibile, per determinare l’estrazione dal rumore di fondo ed evidenziarne il più possibile la morfologia, i lineamenti ed eventuali altri dettagli.

Durante il percorso del test emerge, con miglioramenti morfologici nella parte finale, una figura molto particolare:

Nel XVI° secolo, Paracelso scrisse diffusamente sugli spiriti chiamati “elementali”. Sono spiriti della natura associati ai quattro elementi: aria, acqua, terra, fuoco.
Gli elementali dell’aria sono chiamati silfidi, quelli dell’acqua sono le ninfe, quelli della terra gli gnomi e quelli del fuoco sono chiamati salamandre. Questi quattro tipi di spiriti sono fatti di carne e sangue come gli esseri umani, ma non hanno anima e possono muoversi velocemente come i “puri spiriti”.
Per ciò che riguarda la natura fisica degli spiriti elementali, ci si riferisce alle tradizioni nordiche e medioevali, dove si credeva che i Trols, le fate, gli gnomi, i folletti ecc. non fossero di materiale eterico, ma come gli esseri umani possedessero un corpo fisico, fatto di carne e sangue infatti, nel medioevo, quando l’umanità conservava ancora un contatto molto stretto con i mondi invisibili e viveva a stretto contatto con la natura, queste creature, erano viste come piccoli esseri reali, proprio come se fossero di carne e sangue, le fiabe delle fate e degli gnomi, per noi si riferiscono a esseri fantastici, ma in quel periodo no, era normale incontrarli e crederli con un corpo materiale come il nostro, soltanto con fattezze diverse e senza un’anima, che era posseduta soltanto dal genere umano, tant’è che si credeva, che gli gnomi scomparissero all’improvviso dalla vista dell’uomo per paura o timidezza.
Si pensa, che per descrivere gli elementali, Paracelso si sia servito delle leggende e superstizioni di molti paesi. In passato si credeva molto di più agli elementali.
Si pensava, infatti, che tutto ciò che era stato creato – alberi, fiori, fiumi, campi, colline, nuvole – avesse uno spirito. Questa credenza era chiamata animismo, dalla parola latina anima, che significa appunto “vita”, “soffio vitale”, “spirito”.
Gli spiriti elementali della Terra sono gli Gnomi, essi presiedono i sotterranei troni terrestri e sono i custodi dei segreti primordiali e dei tesori nascosti.
Questi piccoli esseri, di cui abbiamo notizie da tempo immemore e che ritroviamo in tutte le fiabe e racconti fantastici, vengono raffigurati come uomini di piccole dimensioni, spesso tozzi e poco aggraziati, che trascorrono la vita ad estrarre minerali e ricchezze dalle oscure caverne sotterranee.
Sono parenti stretti dei nani e molto spesso queste due figure, vengono confuse, a causa delle molte caratteristiche comuni.
(Estratto da: http://www.rosacroceoggi.org/testi/relazioni/25_elementali.htm )

Di seguito tutte le immagini relative ai vari passaggi in base ai filtri e agli algoritmi utilizzati:

Elaborazioni immagini Mauro Radicchi: REV – Ricerca Eventi oltre il Visibile